Colonna è il più piccolo comune dei Castelli Romani, ma l’attuale ristrettezza del proprio territorio non è per niente rappresentativa dell’importanza che questo piccolo comune ha avuto nell’antichità. Le origini di Colonna infatti, si perdono nel tempo. Tanti sono stati i ritrovamenti archeologici risalenti fino all’età del bronzo e tanti ne emergono tuttora. Colonna fu sede dei Labicani, che si stabilirono presso la stazione ad Quintanas, ed ebbero il nome di Labicani Quintanenses. La prima volta che si trova menzione del toponimo “Columna” risale al rescritto dell’Imperatore Enrico III per la Badia di Casuria nel 1047: actum ad Columna civitatem.
Attrazioni artistiche, storiche e paesaggistiche da visitare
La Pasolina: Il colle della Pasolina con il casale e la torre di guardia. La torre di avvistamento è del XIII secolo ed era parte del sistema difensivo del Castello.
La Chiesa di San Nicola fatta costruire dal Principe Nicola Pallavicini dal 1756 al 1771, anno nel quale fu consacrata dal Cardinale Duca di York. Al suo interno è possibile visitare una delle più grandi valve di “tridacna gigas” d’Europa. All’interno si possono ammirare opere come Il Santissimo Salvatore di Carlo Maratta (nella prima cappella a sinistra) e gli affreschi moderni del celebre Duilio Cambellotti, eseguiti per ringraziamento devozionale al termine della seconda guerra mondiale su iniziativa della comunità colonnese.
Palazzo Baronale dei Principi Pallavicini: detto “il Palazzaccio” poiché al suo interno era situata una stanza ad uso carcerario. Venne costruito nel XVI secolo sul primitivo castrum romano dalla famiglia Colonna. È ubicato nella parte più alta della collina e costituiva un intero isolato realizzato sopra costruzioni romane e in parte sul banco tufaceo. Il fronte principale ha un grande portale bugnato mentre il fronte opposto ha un doppio ordine a cinque fornici. Una parte del palazzo principesco fu modificata nel lato sud-occidentale con la realizzazione della Chiesa di San Nicola di Bari nel secolo XVIII voluta dai Pallavicini. Attualmente in ristrutturazione ospiterà un antiquarium ricco di ritrovamenti.
I resti della porta nord in corrispondenza dell’attuale Via Marmorelle. Rappresenta una delle poche testimonianze evidenti del castello medievale risalente agli inizi del XI secolo e costruito dalla famiglia di Pietro Della Colonna Dei Conti Di Tuscolo.
La Chiesa di San Rocco, del XVII secolo, con l’altare maggiore dedicato alla Madonna, a San Rocco, a San Sebastiano e a San Giovanni da Capistrano. La chiesa è conosciuta soprattutto per un’effigie muraria della Beata Vergine del Soccorso, risalente ai primi anni del XVI secolo, in essa conservata;
Piazza Vittorio Emanuele II, già Piazza Colonna, la piazza principale del paese dove è possibile visitare il monumento ai caduti;
Palazzo Gallese: all’ingresso erano poste due grandi basi marmoree di colonne. All’interno i Gallese realizzarono giardini pensili dove erano raccolti anche numerosi frammenti di sculture, cippi, capitelli tutti provenienti da Roma. Inoltre, dentro il Palazzo si possono ancora notare gli arredi raffinati e le pareti riccamente affrescate che fecero da sfondo alla passionale storia d’amore tra Gabriele d’Annunzio e la figlia del Duca.
La Ferrovia-Museo della Stazione di Colonna è un museo di interesse locale, nato su iniziativa di un piccolo gruppo di privati ne curano il mantenimento e la fruizione al pubblico
Serrande e Murales D’Autore è un percorso artistico che si snoda tra le vie del borgo antico. Le saracinesche di storiche attività – ormai chiuse – e di quelle attive, sono state trasformate in vere e proprie opere d’arte, realizzate dall’illustratore, grafico e street artist romano David De Angelis, in arte Gofy. I dipinti rappresentano scorci e attività storiche del borgo, trasformati in cartoline.
Eccellenze enogastronomiche
L’Uva Italia, le pesche, kiwi e vini pregiati delle aziende locali, che vengono celebrati durante il mese di settembre in occasione della sagra dei prodotti tipici e durante il mese di maggio con SpassoDivino.
Le Pincinelle, tipica pasta colonnese fatta di acqua e farina, dalla forma allungata che è possibile gustare con un sugo fresco di pomodoro e basilico, con sugo all’Amatriciana, con ragù bianco o nella sua variante vegetariana.